LA CASA SUL FILO

suggerimenti per un percorso di educazione antiviolenta

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Se fossi un animale

Età Scuola primaria, scuola secondaria inferiore.

Premessa L’aggressività, la violenza, il conflitto sono esperienze che solo con difficoltà e raramente bambine e bambini hanno l’opportunità di vivere all’interno della scuola in una condizione protetta. Generalmente infatti vengono ufficialmente bandite, stigmatizzate o comunque fortemente contenute, mentre di fatto hanno luogo in continuazione.

Svolgimento Si invita ogni partecipante a immaginare di essere un animale, reale o fantastico. L’immaginaria metamorfosi viene guidata dall’insegnante che invita i partecipanti a figurarsi ogni particolare della trasformazione (zampe, ali o pinne, pelo, piume o squame, denti, ringhio, canto o grido...). A metamorfosi avvenuta si invita ogni partecipante a incontrare un animale con il quale ha “un conto in sospeso” e ad affrontarlo. Il “conto in sospeso” può essere un conflitto realmente vissuto o proiettato su un compagno o compagna. Dopo un primo momento di confronto “libero”, si invitano i partecipanti e le partecipanti a fissarsi delle regole che governino modi e tempi del combattimento. Le regole non dovranno essere in tutto più di quattro o cinque. È possibile guidare, dopo una prima scelta libera, i maschi a confrontarsi con le femmine e viceversa. Segue la proposta di alcune domande scritte cui si chiede di rispondere individualmente: Che animale eri? Come ti sentivi mentre affrontavi l’altro animale? E dopo?.. E successivamente un momento di condivisione in gruppo.

Obiettivo Creare una situazione di gioco in cui è possibile contattare ed esprimere parti di sé che non sempre trovano la strada per emergere. Guidare un’azione diretta del conflitto in un contesto definito e tutelato. Offrire opportunità di rielaborazione di conflitti latenti ed espliciti.

Fonte Paolo Ballarin (Gruppo di ricerca Progetto Alla scoperta della differenza).

 

Sulla guerra

Età Scuola primaria (secondo ciclo), scuola secondaria inferiore, scuola secondaria superiore.

Premessa La guerra è l’espressione più emblematica dei moti distruttivi e violenti dell’essere umano. Che cosa origina il desiderio di conquistare e di uccidere? E verso quali limiti conduce chi lo esercita? Esiste una guerra portatrice di pace? Che genere di pace?

Svolgimento L’insegnante propone alla classe una serie di domande le risposte alle quali diventeranno occasione di una discussione comune. Le domande che seguono sono uno spunto che potrà essere selezionato o integrato a secondo dell’età dei partecipanti e della contestualizzazione del lavoro:
Che cos’è per te la guerra?
Cosa ti viene in mente quando si parla di guerra?
Qualcuno o qualcuna della tua famiglia ha vissuto la guerra? Che cosa ricorda?
Chi è che fa la guerra e perché?
Condividi la costatazione che sono in particolare gli uomini che fanno la guerra?
Se sì, perché, secondo te, la fanno?
Quali sono le forme di guerra delle donne?
A che cosa servono?

Obiettivo Sollecitare una riflessione critica su senso e complessità del conflitto anche in rapporto ai generi.

Fonte Letizia Lambertini (Gruppo di ricerca Progetto Alla scoperta della differenza).

 

Completa la frase

Età Scuola secondaria inferiore, scuola secondaria superiore (primo biennio).

Premessa È molto importante imparare ad ascoltare i propri sentimenti, accettarli e esprimerli in modo chiaro ed esplicito al fine di percepire i sentimenti degli altri in modo più consapevole e differenziato. Attraverso queste esperienze ognuno può riflettere sul fatto che l'aggressività, la rabbia sono sentimenti comuni, che non appar­tengono solo a sé e che pertanto si possono manifestare senza provare sentimenti di colpa o di paura.

Svolgimento A ragazze e ragazzi verranno dati dei fogli con l'inizio di più frasi-stimolo uguali per tutti e tutte. Ognuno, ognuna completa le frasi individualmente. Successivamente le conclusioni ven­gono commentate e confrontate nella classe.
Alcuni esempi di frasi-stimolo:
La mia migliore amica, il mio migliore amico mi fa arrabbiare quando...
Piango quando gli altri, le altre...
Quando sono arrabbiato, arrabbiata sento...
Non riesco a reagire quando...
Mi devo difendere quando...

Obiettivo Rafforzare il processo di acquisizione di un senso di sé attraverso un confronto consapevole e mirato con la propria aggres­sività e le proprie reazioni all’interno di una discussione di classe.

Fonte Alessandra Campani (Associazione Nondasola).