LA CASA SUL FILO

suggerimenti per un percorso di educazione antiviolenta

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Esercizi di osservazione

Età Scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria inferiore, scuola secondaria superiore.

Premessa In termini antropologici maschile e femminile sono elementi originari del discorso sulla differenza, una differenza che, per la difficoltà di essere “trattata”, rimane sommersa, non adeguatamente riflettuta sul piano pedagogico e scarsamente riferita dai piani didattici, sebbene la sua esperibilità si offra quotidianamente sia nel contesto familiare, che in quello sociale, che in quello scolastico.

Svolgimento È importante non dimenticare mai di corredare ogni proposta didattica (quelle qui suggerite e altre che potranno essere pensate dall’insegnante) con esercizi di osservazione e descrizione (possibilmente scritta, in modo da facilitare riflessione e confronto con altre e altri). Se si propongono lavori a coppie o a gruppi è estremamente utile sperimentare la differenza di un genere rispetto all’altro così come, parallelamente, nell’osservazione e nella descrizione, la presenza di una donna e di un uomo con funzione osservativa (un’insegnante e un genitore - se la scarsità di uomini nella scuola rende difficile il reperimento di un uomo; un bambino e una bambina o un ragazzo e una ragazza - quando il coinvolgimento della classe è possibile anche per questa attività) arricchisce il lavoro e le sue possibilità di sviluppo.

Obiettivo Osservare e confrontare le differenze tra maschi e femmine. Valutare quali e quanto delle differenze osservate sono riconducibili al vissuto di genere.

Fonte Gruppo di ricerca Progetto Alla scoperta della differenza.

 

Il gioco del nido

Età Scuola dell’infanzia, scuola primaria (primo ciclo).

Premessa Nel mondo animale le modalità di costruzione del nido o della tana sono tra loro molto diverse e vedono differentemente coinvolti il maschio e la femmina. L’uccellino tessitore costruisce da solo il suo nido prima di trovarsi una compagna che vi deponga le uova, le rondini partecipano insieme alla ricerca del fango e dei ramoscelli di cui è fatto il loro rifugio, l’ape vasaia modella tutta sola le cellette in cui saranno custodite le sue larve...

Svolgimento L’insegnante si procura alcuni video (che può anche “comporre” in un solo filmato) che rappresentino diverse modalità di costruzione del nido o della tana da parte di differenti animali avendo l’accortezza di scegliere soluzioni in cui si dia il caso di costruzione da parte del solo maschio, da parte della sola femmina, da parte di tutti e due insieme (si possono anche assemblare più proposte per ogni caso). Si avvia il lavoro con una breve riflessione comune: Tra gli animali che conoscete chi è che costruisce il nido? Perché?..  Successivamente il filmato viene proiettato alla classe. Appena conclusa la proiezione si esce all’aperto e si propone a bambine e bambini di costruire un nido (si possono proprio usare le parole: Adesso ci costruiamo il nido) per il quale si saranno precedentemente procurati materiali vari: foglie, rami, pietre, teli, paglia... in grande abbondanza.

Bambine e bambini saranno lasciati liberi di costruire il nido con i materiali proposti o con altri da loro stessi recuperati e secondo le differenti modalità di interpretazione degli spunti offerti dal filmato. L’insegnante si muove tra le bambine e i bambini ponendo alcune domande (per esempio: Chi sei?, Con chi costruisci il nido? Perché?), senza intralciare il lavoro, e prendendo appunti. A conclusione segue una breve conversazione comune o un lavoro individuale (mediante disegno) di riflessione.

Obiettivo Introdurre la riflessione sulla differenza tra stereotipi, ruoli e posizioni. Educare ai differenti modi di vivere l’essere femmine e l’essere maschi.

Fonte Letizia Lambertini (Gruppo di ricerca Progetto Alla scoperta della differenza), Stefania Bertolini (Centro di educazione ambientale Villa Ghigi - Bologna).

 

Tu chiamale se vuoi…

Età Scuola primaria, scuola secondaria inferiore.

Premessa Partiamo dal presupposto che esiste una differenza di genere non solo biologica e fisiologica ma anche di identità e di ruolo. Ci chiediamo: esistono differenze, tra maschi e femmine, nelle attribuzioni di significato e di valore alle emozioni?

Svolgimento L’insegnante mostra alla classe una serie di fotografie corrispondenti alle sei emozioni primarie (gioia, tristezza/dolore, terrore/panico, noia, disgusto, odio) e insieme una serie di cartellini con il nome delle sei emozioni e chiede a ragazze e ragazzi di abbinarle. Le fotografie possono o raffigurare direttamente le emozioni (secondo le più variabili sfumature) o suscitarle (per es. una mamma che allatta una bambina o un bambino, un adulto che urla minaccioso, una donna arrabbiata, un uomo e una donna che si guardano, due adulti e una bambina o un bambino vicini o lontani…). Si consiglia di individuare più “versioni” della medesima emozione. L’insegnante potrà aiutare l’abbinamento delle immagini ai cartellini con qualche domanda: Secondo te cosa sta facendo questa persona? Come sta? Cosa sta pensando? Come si sente? E successivamente potrà chiedere di rispondere (meglio se per iscritto) ad alcune domande: Ti piace o di infastidisce? Perché?.. I risultati del lavoro potranno essere discussi nel grande gruppo e sintetizzati in un cartellone avendo cura di individuare e sottolineare le eventuali differenze di attribuzione e di valutazione delle emozioni tra maschi e femmine.

Obiettivo Verificare la significatività della differenza di genere in rapporto alla definizione e alla valutazione delle emozioni.

Fonte Monica Borghi (Associazione Centro Donna e giustizia).