LA CASA SUL FILO

suggerimenti per un percorso di educazione antiviolenta

BACK

HOME

La scultura della famiglia

Età Genitori di qualsiasi età.

Premessa Ogni persona cresce all’interno di una famiglia della quale inconsapevolmente introietta modelli e dinamiche. Genitori consapevoli sono coloro che sono stati capaci di costruire nuovi modelli e nuove dinamiche liberandosi dai condizionamenti negativi o inappropriati delle famiglie di origine.

Svolgimento Formare dei gruppi di, minimo sei, massimo dieci, persone. Ogni partecipante, a turno (partecipante regista), dispone nello spazio le altre persone del gruppo mettendo in scena i componenti della propria famiglia di origine, compresa una che rappresenti se stessa/o. Durante la messa in scena è importante cercare di ricostruire una mappa delle relazioni di vicinanza/lontananza – simpatia/antipatia - superiorità/inferiorità – valore/disvalore, attraverso la disposizione rispettiva dei corpi e l’uso di tutto lo spazio disponibile. I corpi messi in scena dovranno rispettare le posizioni assegnate dal partecipante regista. Terminata la messa in scena ogni partecipante regista osserva la sua rappresentazione muovendosi nello spazio e appuntandosi sensazioni, sentimenti e pensieri. Le messe in scena possono essere fotografate o disegnate per mantenerne memoria. Dopo questa prima osservazione ogni partecipante regista chiederà alle figure della propria messa in scena, in forma di brevi feedback, quali sono i loro sentimenti in qualità di rappresentati della sua famiglia. Il conduttore o la conduttrice guiderà quindi una conversazione di approfondimento su quanto emerso, in particolare attorno al tema dei modelli e delle dinamiche familiari.

Obiettivo Stimolare consapevolezza dei modelli e delle dinamiche familiari e favorire la capacità genitoriale.

Fonte Gabriele Pinto (Gruppo di ricerca Progetto Alla scoperta della differenza).

 

Emozioni “permesse” e emozioni “vietate”

Età Genitori di qualsiasi età.

Premessa In ogni famiglia esistono pregiudizialmente emozioni “permesse” ed emozioni “vietate”. Una maggiore consapevolezza delle nostre reazioni emotive ne favorisce un utilizzo pro-attivo.

Svolgimento Formare dei gruppi di quattro/cinque persone. In un primo momento di lavoro individuale viene chiesto a ogni partecipante di ripercorrere brevemente la propria storia infantile o adolescenziale (a seconda che il focus sia più sulla relazione genitoriale con bambine/i o adolescenti), facendo attenzione a quali sentimenti sono stati più “permessi” e quali più “vietati” dai propri genitori e con quali sentimenti “sostitutivi” quelli “vietati” sono stati rimpiazzati (es. la rabbia era un’emozione vietata e veniva sostituita con la tristezza… il bambino o la bambina arrabbiato/a ha imparato a diventare triste…). In un secondo momento ci si confronta sulle scoperte fatte all’intero del gruppo. Infine il conduttore o la conduttrice favorisce un percorso di maggiore consapevolezza, di contatto e di recupero con tutte le emozioni, invitando a disegnare una mappa delle emozioni in relazione alle figure della famiglia distinguendo quelle “permesse” da quelle “vietate”, da quelle “sostitutive”.

Obiettivo Stimolare consapevolezza delle proprie emozioni e dei condizionamenti subiti nella loro espressione all’interno della famiglia di origine.

Fonte Gabriele Pinto (Gruppo di ricerca Progetto Alla scoperta della differenza).