LA CASA SUL FILO

suggerimenti per un percorso di educazione antiviolenta

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Il documento di viaggio

Età Scuola primaria, scuola secondaria inferiore.

Premessa Partire per un viaggio, seppure immaginario, allenta vincoli e abitudini legati al ruolo, a consolidati modi di vedersi e di essere visti, può aiutare a prendere coscienza di desideri e di esigenze inespresse, a raccontarsi tra le righe della fantasia.

Svolgimento Stiamo per partire per un viaggio fantastico e a ogni partecipante viene distribuito il Documento di viaggio sul quale si chiede di descrivere se stessa, se stesso.

Ogni partecipante può rappresentarsi attraverso un personaggio di fantasia, un mito dei mass media, una o un conoscente, qualsiasi persona voglia essere in quel momento... Quando tutti hanno finito, si raccolgono i documenti di viaggio e a ogni partecipante (meglio se in un giorno diverso, perché il completamento del documento richiede almeno un’ora e mezza) viene chiesto di presentarlo al resto del gruppo che a sua volta potrà commentarlo. In un secondo momento verrà chiesto di specificare la destinazione del personaggio rappresentato e le motivazioni del viaggio. Questo potrà divenire l’inizio di un lavoro a piccoli gruppi (da tre a sei elementi al massimo) volto alla costruzione di storie di viaggio fra i personaggi con destinazione simile, o con caratteristiche simili, o con motivazioni simili...

Obiettivo Il lavoro proposto agisce sulla consapevolezza del proprio sentire e di conseguenza sulla possibilità di cambiare ruolo e di consentire alle altre, agli altri di cambiarlo.

Fonte Anna Maria Capponcelli (Gruppo di ricerca Progetto Alla scoperta della differenza), Sandra Paoletti, insegnante (Scuola elementare Romagnoli - Bologna).

 

Maschio e femmina: ruoli e esperienza

Età Scuola secondaria inferiore, scuola secondaria superiore.

Premessa La nostra vita è profondamente influenzata da valori e convinzioni proprie del contesto in cui viviamo, dal microcontesto familiare al macrocontesto socioculturale. Molte di queste convinzioni rischiano di essere perpetuate automaticamente e inconsapevolmente. Ogni percorso emancipatorio implica la fatica di mettere in discussione modelli e comportamenti precostituiti e il rischio di riappropriarsi della propria capacità di scelta.

Svolgimento L’insegnante invita ragazze e ragazzi a raccogliere materiale vario (spezzoni di film o cortometraggi, immagini e slogan pubblicitari, testi di canzoni…) rappresentativo della odierna definizione dei ruoli femminili e maschili. La classe viene suddivisa in gruppi misti (quattro o sei persone per gruppo) e ad ogni gruppo viene data la consegna (da svolgere a casa) di visionare il materiale raccolto (dalle, dai componenti il gruppo) e di elaborare una sintetica riflessione scritta su senso e modalità di costruzione e di definizione dei ruoli. (L’insegnante per facilitare il compito può eventualmente fornire una traccia per lo scritto: Cosa fa la donna?, Perché proprio la donna? Cosa fa l’uomo?, Perché proprio l’uomo? Cosa si aspetta la donna?, Cosa si aspetta l’uomo?, Che cosa siamo indotti ad aspettarci dalla donna?, E dall’uomo?…). A questo punto i gruppi verranno invitati, questa volta in classe, a costruire una semplice drammatizzazione che rispecchi la suddivisione dei ruoli osservata attraverso l’analisi del materiale raccolto. L’insegnante inviterà le ragazze a fare la parte della donna o delle donne e i ragazzi quella dell’uomo o degli uomini.

La drammatizzazione sarà seguita da un momento di discussione sui contenuti emersi dalle varie rappresentazioni e dalla stesura di un cartellone che sintetizzi le conclusioni della classe. (È importante fare attenzione a non confondere in questa prima fase del lavoro descrizione dei dati osservati e impressioni o giudizi personali che si invita a riservare per la successiva parte del lavoro). Quindi l’insegnante sceglierà tra tutte le drammatizzazioni rappresentate la più significativa rispetto alle conclusioni sintetizzate nel cartellone. La drammatizzazione verrà riproposta dal gruppo autore. Una prima volta con l’invito alle ragazze di fare la parte della donna o delle donne e ai ragazzi di fare la parte dell’uomo o degli uomini, una seconda volta con l’invito a invertire le parti. (È molto importante che durante le drammatizzazioni l’insegnante inviti le ragazze e i ragazzi che assistono a immedesimarsi nelle compagne e nei compagni del rispettivo genere facendo attenzione al proprio vissuto: Come mi sentirei e cosa penserei se fossi al suo posto?). Segue questa seconda drammatizzazione una discussione comune nella quale ragazze e ragazzi verranno invitati ad esprimere sentimenti e pensieri suscitati dalla rappresentazione. È possibile anche in questo caso costruire un cartellone sintesi della discussione.

Obiettivo Stimolare la consapevolezza e la riflessione critica sulle convinzioni e sui messaggi culturali legati ai ruoli femminili e maschili. Sottolineare la discrepanza tra ruolo e vissuto.

Fonte Gabriele Pinto (Gruppo di ricerca Progetto Alla scoperta della differenza).

 

Femminile/maschile: un’improvvisazione teatrale

Età Scuola secondaria superiore.

Premessa Troppo spesso siamo vincolate, vincolati a ruoli e stereotipi che impediscono una piena e consapevole realizzazione. Ma cosa avviene quando proviamo a scambiare il nostro ruolo con l’altro o l’altra?

Svolgimento (Sono necessari allo svolgimento abiti e accessori maschili e femminili, oggetti vari, trucchi, parrucche). Ogni partecipante si traveste con abiti del genere opposto al proprio. A ognuno, ognuna viene chiesto di immaginare un personaggio da interpretare che rimane segreto al resto del gruppo. Ognuno, ognuna si sceglie un o una partner con cui si relaziona per tutto il tempo dell’improvvisazione che è guidata solo dalla musica. La comunicazione avviene attraverso il corpo e la gestualità. L’insegnante non parla mai, ma introdurrà nelle dinamiche delle coppie elementi di disturbo (tirando una palla, introducendo e spostando nello spazio degli oggetti...). L’attività proposta è facoltativa. Chi decide di non parteciparvi sarà invitato, invitata a stare in disparte e in silenzio assumendo il compito di osservatore, osservatrice. Si conclude con una verbalizzazione dei vissuti individuali.

Obiettivo Verificare l’adattamento reciproco dei ruoli (se qualcuno interpreta un ruolo, qualcun’altra, anche senza esserne a formale conoscenza, ne interpreta uno rispondente?). Prendere contatto con le contraddizioni del proprio ruolo attraverso l’inversione dei ruoli.

Fonte Teresa De Brasi, Annalisa Gagliano (Associazione La Cicoria).