LA CASA SUL FILO

suggerimenti per un percorso di educazione antiviolenta

BACK

HOME

Generi in famiglia

Età Scuola primaria (secondo ciclo), scuola secondaria inferiore.

Premessa La famiglia veicola modelli di pensiero e di comportamento che incidono fortemente sullo sviluppo della personalità. I genitori (e i parenti) sono per bambine e bambini le prime e più immediate testimonianze delle differenze e delle possibilità di relazione tra l’uomo e la donna.

Svolgimento Prima di avviare il lavoro si consiglia di presentarlo ai genitori della classe chiedendo loro condivisione ed eventuale contributo per una migliore formulazione del percorso. Si propongono in classe alcune domande scritte:

- C’è un capo nella tua famiglia? Chi è? Come fai a dirlo?

- Quali sono i compiti e gli impegni in casa e fuori casa dei membri della tua famiglia?

- Cosa dice il tuo babbo dei maschi? E delle femmine?

- Cosa dice la tua mamma delle femmine? E dei maschi?

- Quali sono i sentimenti che il babbo mostra di più alla mamma?

- Quali sono i sentimenti che la mamma mostra di più al babbo?

- E verso di te? Quali il babbo? Quali la mamma?

- Mi piace essere femmina/maschio perché...

- Non mi piace essere femmina/maschio perché...

- Io dai maschi mi aspetto...

- Io dalle femmine mi aspetto...

- Io da grande sarò una donna/un uomo...

Segue una conversazione comune e la costruzione di cartelloni riassuntivi.

Obiettivo Sollecitare una riflessione critica sulle convinzioni che bambine e bambini hanno sul proprio e sull’altro genere evidenziando le connessioni tra convinzioni e modelli familiari al fine di stimolarne la possibilità di modificazione.

Fonte Gabriele Pinto (Gruppo di ricerca Progetto Alla scoperta della differenza).


Ragazze e ragazzi: generi a confronto

Età Scuola secondaria superiore.

Premessa Nell’adolescenza ragazze e ragazzi vivono con grande intensità i cambiamenti relativi al proprio sviluppo fisico e psicosociale senza che tuttavia il più delle volte emerga in loro una chiara consapevolezza della appartenenza di genere. Proporre un questionario sul genere può essere un punto di partenza per sviluppare la riflessione.

Svolgimento L’insegnante distribuisce il seguente questionario a ragazzi e ragazze presentandolo come uno strumento utile ad ampliare la conoscenza di se stesse, se stessi. Prima della compilazione l’insegnante leggerà in classe le domande soffermandosi in particolare sulle domande 6 e 9 e fornendo spiegazioni generali sul significato e sulle implicazioni della parola genere. Si suggerisce di lasciare almeno trenta minuti per la compilazione e poi di discutere insieme le risposte. Le differenze più evidenti nelle risposte di ragazze e ragazzi potranno essere trascritte sulla lavagna e per ciascuna, a turno, ognuna, ognuno potrà dare interpretazioni diverse attraverso la procedura del brainstorming.
Attività scolastiche

Quali sono le materie in cui ti ritieni più capace?
E quelle meno capace?
Interessi ed attività extrascolastiche

Hai degli interessi extrascolastici (sport, viaggi, musica, danza, arte, hobbies, lettura, cinema, altro)?
In quale di questi campi sei impegnata, impegnato attualmente (politico, sociale, religioso, altro)?
Insieme a chi coltivi i tuoi interessi (da sola, da solo, con gli amici, con le amiche, con il fidanzato/a, con mio padre, con mia madre)?
Opinioni ed esperienze

Secondo te esistono comportamenti tipicamente femminili?
Se sì, puoi fare un esempio?
Secondo te esistono comportamenti tipicamente maschili?
Se sì. Puoi fare un esempio?
Se hai rilevato delle differenze tra femmine e maschi, pensi ci sia un punto di incontro o che siano troppo distanti tra loro?
(Per le ragazze) Come pensi che risponderanno i ragazzi alle domande qui sopra?  (Per i ragazzi) Come pensi che risponderanno le ragazze alle domande qui sopra?
Ritieni che le persone attorno a te si comportino in modo diverso a seconda che abbiano a che fare con una ragazza o con un ragazzo?
Se sì, in quale contesto hai riscontrato le maggiori differenze?
Che cosa significa per te autonomia personale (Dimostrare alle altre, agli altri che posso farcela; essere me stessa, me stesso; mantenermi da sola, da solo; raggiungere certi risultati scolastici, professionali, sociali; essere libera, libero di fare quello che voglio, altro)?
Che cosa significa per te realizzarsi nella vita (raggiungere l’autonomia personale; fare qualcosa per le altre, per gli altri; realizzare i propri sogni; guadagnare molti soldi)?
Relazioni e percezioni

Come valuti (positivo, negativo, così così) i tuoi rapporti con: Coetanei/Coetanee/Ragazzi più grandi/Ragazze più grandi/Genitori/Fratelli/Sorelle/Insegnanti
Come pensi che le altre, gli altri (Coetanei/Coetanee/Ragazzi più grandi/Ragazze più grandi/Genitori/Fratelli/Sorelle/Insegnanti) valutino (positivo, negativo, così così) i tuoi rapporti con te?
Che importanza (molta, poca, abbastanza) dai a: Amicizia/Amore/Sessualità/Rapporto di coppia/Famiglia/Scuola/Lavoro/Politica/Altro
Come consideri il tuo corpo (Brutto/disinvolto/grasso/desiderabile/bello/indesiderabile/magro/goffo/altro)?
Come pensi che ti vedano le altre? E gli altri?
Che carattere pensi di avere?
Credi che le altre, abbiano del tuo carattere un’immagine: Positiva/Negativa/Così così?
E gli altri?

Obiettivo Primo avviamento alla consapevolezza dell’appartenenza di genere. Individuazione e analisi di pregiudizi e stereotipi.

Fonte Monica Borghi (Associazione Centro Donna e giustizia)

 

Maschi e femmine

Età Scuola secondaria superiore.

Premessa Imparare a conoscere meglio se stessi e gli altri, le altre può favorire una maggiore capacità relazionale all’interno della classe. Per farlo si può fare riferimento alle caratteristiche individuali o a quelle attraverso le quali siamo attribuite, attribuiti o ci riconosciamo appartenenti ad un genere piuttosto che ad un altro.

Svolgimento Il gruppo è in cerchio. La classe si divide in coppie differenziate per genere. A turno le coppie entrano nel cerchio; ciascuna di esse deve svolgere alcune azioni (ad esempio: litigare, avere paura, fare paura, essere offesi, sentirsi esclusi o escluse). Segue una conversazione comune: Come si esprimono le ragazze? E i ragazzi? Attraverso quali parole o espressioni del viso e/o del corpo? Quali analogie o differenze? Al termine si scambiano i ruoli: le ragazze provano a comportarsi come hanno visto fare ai ragazzi e viceversa. Che cosa succede in questo scambio di ruoli? Se si vuole sviluppare la conoscenza della comunicazione non verbale si può chiedere ai ragazzi e alle ragazze solo di mimare le azioni.

Obiettivo Riconoscere le differenze, individuali e di genere, anche in comportamenti e situazioni quotidiane.

Fonte Alessandra Campani (Associazione Nondasola).