LA CASA SUL FILO

suggerimenti per un percorso di educazione antiviolenta

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I Introduzione

La filiazione è la RELAZIONE che sussiste tra una figlia o un figlio e i suoi genitori, ma va specificato che essere figlie o figli e diventare figlie e figli non è la stessa cosa. Diventare figlie e figli significa riconoscere che il nostro ingresso nel mondo avviene in qualità di “generate/i da”, che questa qualità non si perde con la crescita, che questa RELAZIONE non scelta ci introduce nel mondo determinando di fatto una dipendenza.

La qualità di “generate/i da” non può prescindere dal rapporto con i genitori biologici (GENITORIALITÀ) e in particolare, per la maggior parte di noi, con il corpo materno, anche quando avvenga, per le ragioni più diverse, che questo rapporto si interrompa. Significa ricordare sempre che, prima di nascere, abbiamo vissuto nel CORPO di una donna, da questo corpo siamo uscite/i con fatica, a partire da questo corpo abbiamo intrapreso il nostro processo di soggettivazione.

Si può divenire figlie e figli dei genitori che ci hanno biologicamente procreato così come di genitori che non hanno con noi legami biologici, ma che ci hanno accompagnato, per un periodo più o meno lungo, nella crescita. Il riconoscersi figlie o figli può avvenire nei confronti di persone più “grandi” di noi, ma esistono anche forme di genitorialità-filiazione tra coetanee e coetanei e anche, più rare, di “grandi” nei confronti di “piccole” o “piccoli”.

 

II La prospettiva degli studi di genere

La consapevolezza della nostra generazione da un CORPO di donna è il fondamento dell’ordine simbolico della madre (GENITORIALITÀ), cioè di una significazione dell’esistenza (ESPERIENZA) e di una RAPPRESENTAZIONE del mondo a partire da una RELAZIONE incarnata.

Il ricorrente utilizzo della metafora della generazione nella cultura patriarcale (PATRIARCATO) rappresenta il tentativo, in molti casi riuscito, di espropriazione, non solo della specificità della maternità, ma anche della possibilità per ogni figlia/o di conoscere e di assumere la qualità del proprio inizio.

Nell’esperienza femminista (FEMMINISMO), soprattutto italiana, il riconoscimento della madre è al centro di una risignificazione del mondo che fonda sul suo ruolo di prima mediatrice il principio di un POSIZIONAMENTO parziale ed ecologico nel quale l’appartenenza piuttosto che l’autoreferenzialità informano soggetti e realtà.