LA CASA SUL FILO

suggerimenti per un percorso di educazione antiviolenta

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Respirare, danzare il corpo

Età Scuola dell'infanzia, scuola primaria, scuola secondaria inferiore, scuola secondaria superiore.

Premessa Nello sviluppo dell’identità il primo livello di autoconsapevolezza è costituito dalle percezioni fisiologiche. Successivamente, a partire dall’acquisizione e dalla progressiva padronanza del linguaggio, si sviluppa un senso di sé mentalizzato. Nel corso della crescita, il senso di sé “organico” continua a costituire la base dell’esperienza di sé. Ciononostante accade spesso che avvenga, a vari gradi, una sorta di scissione tra esso e il livello “più evoluto” della concettualizzazione cosicché  il nostro corpo tende a diventare “una cosa tra le cose” piuttosto che l’elemento primo con il quale identificarci.

Svolgimento Bambini e bambine (o ragazzi e ragazze) sono stesi a terra, pancia in su, completamente rilassati. Sono guidati a portare l’attenzione sul proprio respiro, a restare in ascolto dell’aria che entra ed esce dal corpo. Si può appoggiare una mano sulla pancia e una sul petto e percepire il loro movimento. È anche possibile utilizzare come sottofondo un brano musicale.
Respirare
Si invitano i partecipanti ad immaginare che l’aria entri ed esca dal corpo attraverso i piedi... ad immaginare di respirare attraverso i piedi. Poi l’aria entra ed esce dalle ginocchia, dal bacino, dalla pancia, dal sedere, dalle spalle, dalle braccia, dalle mani, dal petto, dalla schiena, dal collo, dalla testa, dalle orecchie, dagli occhi e infine dal naso e dalla bocca. È possibile, a discrezione dell’insegnante nominare un numero maggiore o minore di parti del corpo. La cosa importante è lasciare un certo intervallo di tempo tra un passaggio ed il successivo, in modo che ognuno/a abbia il tempo di “contattare” quella parte del corpo. È inoltre efficace riuscire a rappresentare ogni parte nominata in modo realistico, dettagliato (ad esempio si possono nominare le parti che costituiscono il piede: il tallone, la pianta, le dita...) e con termini familiari all’età dei partecipanti. Può essere utile che chi guida la proposta vi partecipi contemporaneamente.
Danzare
In continuità con la prima proposta oppure in un momento successivo. Con l’aiuto  di una musica semplice e chiaramente ritmata, si invitano i partecipanti ad eseguire una danza solamente con le dita del piede sinistro. Poi del piede destro. Tutto il piede sinistro, poi il destro. La danza delle ginocchia, del bacino, della pancia... È interessante richiamare chi esegue la danza ad una precisa attenzione al movimento della sola parte nominata (ad esempio nella danza delle ginocchia non è possibile muovere le gambe...). Infine si può dedicare qualche minuto ad una danza di tutto il corpo, permettendo a chi lo desidera di alzarsi in piedi.

Successivamente si invita, attraverso il disegno o la narrazione, a raccontare il respiro e la danza. Le espressioni individuali potranno essere condivise all’interno di una conversazione di gruppo.

Obiettivo Rafforzare il processo di acquisizione di un senso di sé attraverso l’esplorazione guidata del proprio corpo e l’integrazione con elementi simbolici e concettuali.

Fonte Paolo Ballarin (Gruppo di ricerca Progetto Alla scoperta della differenza).

 

Essere corpo

Età Scuola primaria, scuola secondaria inferiore, scuola secondaria superiore.

Premessa Un corpo “rassicurato” acquista il coraggio di fare, di lasciarsi guardare e di esprimere le proprie emozioni...

Svolgimento Prima di avviare qualsiasi lavoro su/con il corpo è bene ricordare che le diverse tecniche che possono essere utilizzate (elementi di musicoterapia, danza, bioenergetica, giochi, improvvisazione...) non sono mai assunte fine a se stesse né in funzione del raggiungimento di un “prodotto”. Il loro impiego è piuttosto finalizzato allo sviluppo di potenzialità nascoste e per stimolare il decondizionamento. Poiché questo è un processo articolato e complesso è sempre utile premettervi un avvio graduale che può consistere in un, più o meno duraturo, riscaldamento del corpo. Si suggeriscono di seguito alcuni movimenti tratti dalla bioenergetica: accelerare, rallentare i movimenti; alternare movimenti lenti e veloci; muoversi al rallentatore; muovere solo un segmento del corpo; ripetere continuamente un movimento; fare i movimenti ad occhi chiusi e poi aperti, cercando di avvertire la differenza; camminare all’indietro, storti, a zig, zag; strisciare contro il muro; spingere un muro.
L’attività proposta è facoltativa. Chi decide di non parteciparvi sarà invitato, invitata a stare in disparte e in silenzio assumendo il compito di osservatore, osservatrice.
Si conclude con una verbalizzazione dei vissuti individuali.

Obiettivo Riscaldare il corpo.

Fonte Teresa De Brasi, Annalisa Gagliano (Associazione La Cicoria).

 

Il diario del corpo

Età Scuola dell'infanzia, scuola primaria.

Premessa La bambina, il bambino non hanno una memoria cosciente del corpo. Il corpo è un dato del loro esistere di cui non hanno piena consapevolezza se non in rapporto a specifiche funzionalità e in modo estemporaneo. Con il passare degli anni si sviluppa un sentirsi esistere che spesso manca dell’ancoramento alla storia della propria evoluzione cosicché la ragazza e il ragazzo possono percepire con spavento i mutamenti del corpo che con il principio dell’adolescenza appaiono sconvolgenti e assolutamente nuovi.

Svolgimento Ogni anno in una settimana precisa, sempre la stessa, si dedicano alcuni momenti del tempo scolastico all’osservazione e alla descrizione del corpo. Momenti di lavoro di gruppo (misti e differenziati per genere) possono alternarsi a momenti di lavoro individuali.  Un diario corredato di una fotografia per ogni anno, accompagna bambine e bambini dalla scuola materna alla scuola media inferiore, registrando mutamenti visibili e invisibili del processo di crescita.

Obiettivo Rileggere la storia del proprio corpo attraverso la memoria (scritta e fotografata) raccolta da un diario può aiutare a leggere e comprendere la propria crescita in un percorso di continuità, sostenere il processo di individuazione,  rafforzare la stima di sé.

Fonte Letizia Lambertini (Gruppo di ricerca Progetto Alla scoperta della differenza).

 

Costruisco la mia immagine

Età Scuola primaria, scuola secondaria inferiore.

Premessa Durante l’età evolutiva il bambino, la bambina, il ragazzo, la ragazza, sono protagonisti di una continua ridefinizione dell’immagine di sé. La conoscenza del nostro corpo, la percezione che maturiamo della nostra immagine corporea è parte fondante di tale processo e richiede l’integrazione di segnali, stimoli, desideri, a volte contrastanti, e che passano anche attraverso il confronto con gli altri, le altre e con l’immagine che sembrano farsi di noi. Non sono molte le occasione in cui è possibile trovare uno spazio nel quale condividere questa esperienza ed agirla. Costruire la sagoma del proprio corpo, allora, può essere un’occasione per rendere tale esperienza “concreta, tangibile e manipolabile”.

Svolgimento Al lavoro si può dedicare un numero variabile di incontri (a seconda dell’età dei partecipanti) di un paio di ore ciascuno. Si formano delle coppie (miste o uniformi per genere). A turno uno, una dei membri della coppia si sdraia sopra un telo (un vecchio lenzuolo, possibilmente bianco, è adattissimo) e l’altro, l’altra traccia la sagoma, seguendo il contorno del corpo del compagno o della compagna con un pennarello. Si ritaglia la sagoma seguendo il tracciato e lasciando un bordo di circa 10 cm all’esterno. Si usa questo telo per ritagliarne uno uguale. I due teli verranno incollati stendendo la colla (si consiglia l’uso di vinavil) sui 10 cm di stoffa esterni al tracciato e lasciando senza colla una parte del bordo stesso (per esempio la testa). Avremo così un “sacco” con un’apertura in cima. Quando la colla sarà secca si può cucire il bordo in modo da renderlo più resistente poi si rigira il “sacco” facendolo passare attraverso la parte di bordo senza colla in modo che l’esterno divenga l’interno ed i bordi incollati non siano più visibili; quindi si imbottisce la sagoma (per esempio con striscioline di carta di giornale), utilizzando l’apertura lasciata. Costruita la sagoma ogni partecipante potrà ornarla (disegnare il volto, costruire i vestiti...) con l’utilizzo di materiale vario (colori, avanzi di stoffe, carta colorata...).

Obiettivo La costruzione di una propria sagoma consente di lavorare attivamente sull’immagine del corpo favorendone la presa di coscienza. I partecipanti raccontano se stessi, se stesse con strumenti concreti e manipolabili.

Fonte Barbara Marchetti (Gruppo di ricerca Progetto Alla scoperta della differenza).

 

Abicidì del corpo

Età Scuola secondaria inferiore, scuola secondaria superiore.

Premessa Se pensiamo il gruppo come un grande corpo cosa succede quando frammentiamo il movimento e lo ricomponiamo nella sequenza inventata da chi lo compone? Che cos’è l’armonia e qual è lo spirito di gruppo che implica?

Svolgimento Si forma un grande cerchio. Se la classe è troppo numerosa si possono formare due cerchi considerando che un cerchio deve essere formato come minimo da sei persone. A turno ognuno, ognuna inventa un movimento con una parte del corpo. Ogni partecipante avrà l’“esclusiva” di quella parte del corpo che viene battezzata con una lettera dell’alfabeto. Ognuno, ognuna deve imparare i movimenti dei compagni e delle compagne (a, b, c, d...) e ripeterli secondo una sequenza concordata (es: a) braccio destro + b) braccio sinistro + c) gamba destra... in questo modo: al mio movimento del braccio destro aggiungo il tuo movimento del braccio sinistro e il compagno o compagna che segue aggiunge al mio e al tuo il suo movimento della gamba destra). Chi conduce seleziona la musica che varia spesso. A turno ogni partecipante si muove nello spazio, mostra il suo movimento, poi riprende posto all’interno del cerchio, sempre muovendosi a tempo di musica e consegna il suo movimento all’imitazione degli altri componenti il gruppo. Il risultato sarà una grande danza collettiva di tutte le parti del corpo.
L’attività proposta è facoltativa. Chi decide di non parteciparvi sarà invitato, invitata a stare in disparte e in silenzio assumendo il compito di osservatore, osservatrice.
Si conclude con una verbalizzazione dei vissuti individuali.

Obiettivo Attraverso la concentrazione sul sé corporeo la proposta favorisce un rafforzamento della capacità di osservazione e di imitazione nonché l’educazione al raggiungimento di un obiettivo collettivamente.

Fonte Teresa De Brasi, Annalisa Gagliano (Associazione La Cicoria).

 

Corpo mente sono io

Età Scuola secondaria inferiore, scuola secondaria superiore.

Premessa Qual è per ognuno, ognuna il rapporto tra spazio interno e spazio esterno? Di quanto spazio abbiamo bisogno e per farci cosa?

Svolgimento (Sono necessari allo svolgimento una sedia e un bastone per ogni partecipante). Sparsi in uno spazio sufficientemente ampio i partecipanti individuano il proprio spazio e lo delineano mentalmente.  Quando ogni partecipante ha ben chiaro quale può essere il suo possibile raggio di azione lo demarca con un gesto visibile all’intero gruppo. (Si suggerisce di invitare uno dopo l’altra i partecipanti a mostrarlo mentre gli altri, le altre osservano attentamente). Successivamente ogni partecipante inventerà una sequenza di movimenti corporei da realizzare con l’utilizzo di sedia e bastone facendo ben attenzione a mantenersi nel proprio spazio senza invadere lo spazio altrui. Le sequenze saranno ripetute (anche con l’ausilio della musica) fino a che corpo, spazio e oggetti non diventino un “tutt’uno” armonioso.
L’attività proposta è facoltativa. Chi decide di non parteciparvi sarà invitato, invitata a stare in disparte e in silenzio assumendo il compito di osservatore, osservatrice.
Si conclude con una verbalizzazione dei vissuti individuali.

Obiettivo Favorire la concentrazione su se stesso, se stessa, riconoscere il proprio spazio interiore ed esteriore.

Fonte Teresa De Brasi, Annalisa Gagliano (Associazione La Cicoria).

 

Corpo Copro

Età Scuola secondaria superiore.

Premessa I corpi sono un’entità “naturale” o un prodotto “culturale”? Sono così e così soltanto o sono trasformabili? Quali sono le categorie più frequenti con le quali definiamo i corpi? Che ruolo hanno nella loro definizione e nella loro trasformazione? Usiamo le stesse categorie se li pensiamo individualmente, socialmente o politicamente?

Svolgimento Preliminarmente la conduttrice (o il conduttore) raccoglie diverse foto di corpi umani (può anche chiedere alla classe di aiutarla nella raccolta o delegare completamente questa fase) e costruisce una serie di carte (vedi immagine) che replica per tre in modo da poter lavorare contemporaneamente con tre gruppi. Formati tre gruppi (se possibile due diversi per genere e uno misto) viene chiesto a ciascuno dei tre di ordinare le carte in una serie di insiemi ognuno dei quali corrispondente a un titolo. Dopo aver organizzato le foto nell’ordine condiviso ogni gruppo presenta per titoli i propri insiemi oppure tutta la classe si muove camminando tra gli insiemi di carte che saranno state disposte a terra con i relativi titoli e chi vuole esprime le proprie osservazioni. L’attività si conclude con le considerazioni della conduttrice.

Obiettivo Stimolare la riflessione su corpo “naturale” e corpo “culturale”.

Fonte Letizia Lambertini (Gruppo di ricerca Progetto Alla scoperta della differenza).

 

Il corpo e le parole

Età Scuola secondaria superiore.

Premessa Il corpo è una costruzione che nasce dall’interazione con “le cose” che ci circondano: alcune di queste hanno una più evidente “oggettività”, altre sono i loro derivati simbolici, altre ancora sono forme, spesso arbitrarie, di oggettivizzazione dell’esperienza.

Svolgimento Vengono distribuite tante buste quante sono le/i partecipanti. In ogni busta ci sono undici parole: corpo + una serie di dieci (sempre uguali per altre/i con alcune competenze emotive - parole metafora -; sempre diverse per alcune/i tra piante, indumenti, oggetti, animali, ambienti, cibi, elementi naturali, elementi della città, colori, strumenti musicali - parole cosa -).

Segue un lavoro guidato di costruzione della rappresentazione corporea:

1) Componi la tua rappresentazione di corpo nel limite delle parole date. Usa solo le parole che hanno senso per te e lascia da parte quelle che non hanno senso. Incolla su un foglio la parola corpo e quelle che hai scelto tra le parole ricevute.
2) Segna le parole che hai incollato in modo da riconoscerle.
3) Racconta la tua rappresentazione.
4) Cosa manca?
5) C’è qualcuna/o che ha quello che ti manca tra le parole scartate? SI: organizza uno scambio con le parole che non hai usato. NO: guarda nel gruppo chi potrebbe dartelo.
6) Chiedigli se ce l’ha.
7) Ce l’hai? Glielo puoi dare? Come glielo vuoi dare?
8) E se ora potessi inserire nella tua rappresentazione la parola genere, la useresti? Dove la metteresti? Con quale significato in rapporto al tuo corpo?

Obiettivo Stimolare la consapevolezza del corpo come costruzione oggettuale (una "cosa tra le altre cose" - vedi citazione numero 5 in Antologia: George Downing), simbolica ("costretta a corrispondere all'idea di natura stabilita per noi" - vedi citazione numero 23 in Antologia: Monique Wittig)  e interattiva (una "mappa di similarità e differenze che si intrecciano vicendevolmente" - vedi citazione numero 9 in Antologia: Linda Nicholson) .

Fonte Letizia Lambertini (Gruppo di ricerca Progetto Alla scoperta della differenza).