LA CASA SUL FILO

suggerimenti per un percorso di educazione antiviolenta

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L’uomo ideale, la donna ideale

Età Scuola secondaria inferiore, scuola secondaria superiore.

Premessa Gli stereotipi maschile e femminile, cioè il come ci si aspetta che debbano essere un uomo e una donna, offrono modelli precostituiti di identificazione e rappresentano le aspettative implicite sul “come essere” da parte del gruppo di appartenenza.

Svolgimento Ragazze e ragazzi vengono invitati a rappresentare individualmente, mediante disegno e/o collages, o attraverso la costruzione di sagome: Quali sono secondo te le caratteristiche che individuano “l’uomo ideale” e “la donna ideale”? Ogni partecipante lavorerà liberamente sulla costruzione di entrambe le immagini. A lavoro ultimato il gruppo si riunisce in cerchio e ogni ragazza e ragazzo illustra e descrive il proprio elaborato. Questo momento potrà offrire stimolanti spunti di riflessione e di confronto per la classe. L’insegnante, nel ruolo di moderatrice, moderatore, può guidare la riflessione attraverso alcune domande (Con questa immagine che cosa hai voluto rappresentare? Quali sono secondo te le caratteristiche che individuano l’uomo e quali invece la donna? E tu cosa ne pensi?) con l’intento di portare ragazze e ragazzi a compiere un’analisi e una riflessione sul proprio elaborato. Tutto questo si svolge nel contesto del confronto collettivo tenendo presente l’obiettivo qui sotto indicato.

Obiettivo Favorire, attraverso il riconoscimento degli stereotipi culturali e sociali, l’acquisizione di una consapevolezza di genere costruttiva e qualificante come differenza e quindi in qualità di risorsa nella relazione con l’altro, con l’altra.

Fonte Milena Tolomelli (Gruppo di ricerca Progetto Alla scoperta della differenza).

 

Gli stereotipi della violenza

Età Scuola secondaria inferiore (terzo anno), scuola secondaria superiore (primo biennio).

Premessa Il nostro comportamento nei confronti della violenza è spesso influenzato da atteggiamenti che permangono nonostante l’acquisizione di informazioni li contraddica. Quali stereotipi, ad esempio, vengono in mente sul tema: “ragazze e violenza”?

Svolgimento La classe si divide in gruppi e ognuno cerca di sviluppare in poco tempo, immagini stereotipate sull’argomento. Le immagini devono essere presentate sottoforma di “statue” in cui ogni ragazzo o ragazza del gruppo impersona una figura e rimane pietrificato nella posizione corrispondente. Commenti e precisazioni sulle statue pos­sono essere espresse alla fine della rappresentazione complessiva. Si potranno inoltre evidenziare gli aspetti comuni a tutte le statue: questi saranno lo spunto che darà forma a una nuova statua, uno stereotipo- immagine di gruppo, che visualizzerà i riferimenti comuni sul tema “ragazze e violenza”. Le singole statue possono essere fotografate, le foto riutilizzate nel momento di rilettura dell’esperienza.

Obiettivo Riconoscere gli stereotipi che interagiscono nelle relazioni tra ragazzi e ragazze e che influenzano le dinamiche proprie della violenza di genere.

Fonte Alessandra Campani (Associazione Nondasola).

 

L’identikit

Età Scuola secondaria superiore.

Premessa Che idea abbiamo di chi maltratta? E di chi subisce un maltrattamento?

Svolgimento L’insegnante prepara una griglia in cui inserire dati anagrafici, segni particolari ed eventuali note sia sulla donna maltrattata che sull’uomo maltrattatore, da distribuire ad ogni ragazzo o ragazza. La scheda va compilata personalmente e successivamente a piccoli gruppi si individuano le differenze e le analogie riportate su ciascuna scheda. Alla fine del tempo assegnato al lavoro ogni gruppo avrà un proprio identikit da discutere nella classe con gli altri gruppi.

Obiettivo Individuare e ridefinire luoghi comuni e rappresentazioni intorno al fenomeno della violenza contro le donne. Riconoscere la violenza e gli stereotipi che la sostengono.

Fonte Alessandra Campani (Associazione Nondasola).